sabato 14 febbraio 2015

Contiamo arabo...


I numeri ci sembrano così familiari che viene da pensare che siano esistiti da sempre, scritti così come li conosciamo. Tanto tempo fa, invece, venivano scritti in modo diverso dalle varie popolazioni. Noi ora utilizziamo solo dieci simboli o cifre per scrivere qualunque numero, anche grandissimo. Un tempo, invece i simboli erano molti di più e, soprattutto per scrivere numeri molto grandi, venivano adoperati tanti segni.Per scrivere per esempio il numero 3472 noi adoperiamo quattro segni. I romani scrivevano invece: "MMMCCCCLXXII" e cioè adoperavano dodici segni. Furono le popolazioni indiane che inventarono il modo per poter scrivere i numeri adoperando solo dieci cifre con quello che ora viene chiamato metodo posizionale nel quale, cioè, una cifra cambia di valore a seconda del posto che occupa. Ma furono gli arabi che lo comunicarono a tutto il mondo occidentale. Il califfo arabo di nome al-Mansur ricevette a Baghdad una delegazione di astronomi e studiosi indiani. Era circa il 760 dopo Cristo. Il califfo aveva già sentito parlare di questo modo originale e intelligente di scrivere i numeri e chiese agli studiosi indiani di spiegarglielo.  Essi accettarono di buon grado e gli mostrarono anche come fosse molto più facile, usando quel metodo, fare le quattro operazioni. Da quel momento gli studiosi arabi, già molto esperti nel campo dei numeri, ebbero in mano uno strumento molto più potente e fecero grandi progressi. Circa mezzo secolo dopo un astronomo dell'Accademia Bayt al Hikrna (casa della sapienza) che si chiamava Mohammed ibn Musa al-Khuwarizmi scrisse, per la prima volta nel mondo, un libro in cui spiegava il metodo posizionale, le operazioni e tutta l'aritmetica conosciuta fino ad allora. Dette anche nuovi simboli ai numeri rispetto a quelli indiani, introducendo quelli conosciuti attualmente. Il libro ebbe, negli anni successivi, grande diffusione in tutto il mondo arabo e quindi anche in Sicilia e in Spagna. Quando nel 1100 fu tradotto in latino (che era ancora la lingua usata per scrivere), diventò la base per lo sviluppo della matematica in tutto il mondo occidentale e quindi per il progresso della scienza e della tecnica.
La forma dei numeri arabi, così come li conosciamo, deriva dalla quantità di angoli contenuti nel disegno del numero come mostra lo schema qui sotto: il numero 1 forma un angolo, il numero 2 due angoli e così via...
  

 Una curiosità: avrete sentito certo parlare de "Le mille e una notte" e conoscerete la storia di Sherazade. Bene, vi siete mai chiesti perché proprio mille e una? Provate a moltiplicare qualunque numero di tre cifre per 1001 e guardate cosa succede!

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